venerdì 9 novembre 2007


Qualche centinaio d'anni fa (ma anche meno), molti Poeti erano star.Potevano permettersi l'anticonformismo e possedevano fama e soldi.
Pian piano il Poetare si è spento; non ricordo molti Poeti degni di nota negli ultimi vent'anni.
E quelli che potrebbero eccellere, sopravvivono a stento nella loro nicchia artistica.
La Poesia non ha mercato e quindi è destinata ad estinguersi; la Gente moderna preferisce mille volte il concetto semplice, la prosa lineare dei bestsellers ai grovigli di parole, talvolta così ermetici da essere quasi frustranti.

Commercialmente è un genere in netto declino e il fenomeno penso sia dovuto alla Gente che non ha tempo né stato mentale adeguato a fare o "gustare" Poesia.
E' cambiato l'inconscio collettivo, anche se così lentamente da non essere un fatto molto percepibile.Però c'è da dire che c'è stata una certa democratizzazione della Poesia: un tempo gran parte della popolazione Italiana era analfabeta, non poteva leggere Poesie, che erano un passatempo da benestanti. Oggi si ha meno voglia di leggerla, ma chiunque ne ha la possibilità.

C'è da osservare anche che è un genere letterario troppo inflazionato, soprattutto per il fraintendimento di ciò che la Poesia del Novecento ha rappresentato: la rottura degli schemi e delle rigide regole compositive della Poetica classica, alla ricerca di una superiore libertà espressiva, ha ingenerato l'equivoco che tutto sia degno di ricevera la qualifica di Poesia.

Il risultato? E' che oggigiorno siamo ammorbati da milioni di presunti Poeti che si ritengono tali nonostante la loro concezione di verso poetico corrisponda all'andare a capo a metà foglio e senza metrica, nè rima incrociata.

Non so cosa ne pensiate Voi, ma la Poesia non si vende più e secondo me è destinata a scomparire (se non dai cassetti, sicuramente dagli scaffali delle librerie).

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